Gli errori più comuni in una strategia marketing. Sperare non è una strategia, avere un marketing strategico, non vuol dire sapere usare i social media, avere un sito web aziendale o investire denaro in campagne pubblicitarie offline e online. Queste competenze “utili” non ti aiuteranno se alla base viene a mancare una pianificazione strategica consolidata e ben definita, bensì saranno soltanto uno strumento utile per raggiungere al meglio i propri obiettivi futuri.
Una strategia di marketing in grado di produrre risultati concreti, dovrà necessariamente basarsi su dei principi, quali:
- Ricerca
- Analisi
- Pianificazione
- Definizione degli obiettivi
- Esecuzione
- Revisione
Con questo articolo, vogliamo spiegarti, secondo la nostra visione, quali sono gli errori più comuni e soprattutto da evitare, per non sperperare denaro a casaccio e ad avere le idee più chiare.
Andiamo a vedere quali sono gli errori più comuni e quelli da evitare:
1) Non credere ai luoghi comuni
Uno dei primissimi luoghi comuni, quando si parla di marketing, riguarda la concezione e definizione stessa della parola. Il marketing molto spesso viene associato alla solo pubblicità, ma se pensiamo alla definizione originale di questa parola andando ai primi degli anni 60, pensiamo al marketing come un insieme di fattori costituito da almeno 4 leve, definite in gergo tecnico le 4 P.
- Prodotto
- Prezzo
- Posizionamento
- Promozione
Ecco allora che la pubblicità, rientra solo all’interno della Promozione che è una delle 4 P, e il Marketing è molto di più! Quando una PMI (piccola media impresa) vuole fare marketing deve parlare anche dell’altra P (Product), in quanto capire cosa pensano i vostri consumatori del vostro prodotto o del vostro servizio, serve ad avere dei feedback e a migliorare il vostro Prodotto.
Stessa cosa vale per il canale di distribuzione ( Posizionamento), infatti è bene individuare quali canali funzionano meglio e quali invece non convertono, con l’obiettivo di migliorarne la performance. Ecco quindi che Marketing rappresenta un insieme di elementi di cui l’advertising rappresenta solo uno dei 4 elementi chiave.
2) Non sai chi è il tuo cliente target
Uno degli errori più comuni, in particolar modo nelle start-up, è senza dubbio non saper individuare o non tener conto del cliente target a cui ci si vuole riferire. Indipendente dai prodotti o servizi che si vanno ad erogare, è fondamentale capire a quale target di persone, un’azienda vuole rivolgersi, poiché sulla base di ciò sarà possibile effettuare un’attenta indagine di mercato e creare successivamente dei messaggi chiave, in grado di attirare l’attenzione degli specifici individui, altrimenti il rischio sarebbe di dilapidare inutilmente soldi in ADV.
Una volta individuato il cliente target, è necessario rapportarsi ad esso e capire realmente se il vostro prodotto può essere di reale gradimento, o viceversa se è di gradimento solo per voi stessi. Questo procedimento lo si può fare in diversi modi, come ad esempio dei sondaggi o dei test preliminari.
3) Non avere degli obiettivi ben definiti
Quali obiettivi voglio raggiungere? Dove voglio arrivare? A cosa punto? Da dove sto partendo?
Ogni volta che si pianifica una strategia di marketing, bisognerebbe porsi sempre queste domande! Avere le idee poco chiare, non avere obiettivi a breve e lungo termine è assolutamente contro produttivo e può trasformarsi in una vera e propria perdita di tempo e denaro. In base alla Mission stabilita, ruoteranno gli obiettivi strategici di un’azienda, che verranno poi convertiti per creare un piano di azione efficace.
Quando si pianifica un obiettivo, è necessario tenere a mente che questi devono seguire delle regole precise in quanto devono essere:
- Realistici
- Adeguati alle risorse disponibili
- Pertinenti (coerenti con la strategia aziendale)
- Misurabili (quantificabili nei risultati e nei progressi)
- Timing (tempo prefisso per ottenere tali risultati)
4) Non ti stai distinguendo dai tuoi Competitor
Analizzare i competitor, è un’attività necessaria che aiuta qualsiasi azienda a studiare la concorrenza per capire quali possono essere i punti di forza e di debolezza del proprio prodotto sul mercato. Pensare di essere i migliori, di avere i prodotti o servizi migliori al miglior prezzo, di avere soluzioni che gli altri non hanno e di non temere nessuno, è assolutamente sbagliato e contro produttivo.
Se una volta era più difficile e “segreto” sapere come si muovessero i competitor, oggi anche grazie all’avvento dei social o di altri strumenti come Google ed App varie, è molto più semplice poterli studiare e capirne i movimenti. Ad esempio grazie ai social potrai renderti conto di quanto i essi curino i propri contatti col pubblico e ascoltino i bisogni del cliente. C’è da dire però, che l’analisi di un possibile competitor, richiede tempo, pazienza e molto studio, in quanto bisogna considerare diversi fattori e incidenze. Bisogna valutare tutti quelli che propongono un prodotto molto simile al tuo, quelli che fanno parte del tuo stesso mercato ma che al momento hanno prodotti di qualità maggiore, o magari quelli che al momento non vendono il tuo stesso prodotto, ma rappresentano la tua stessa categoria, e potrebbero un domani iniziare anch’essi a produrli.
E’ dunque fondamentale analizzare non solo gli attuali competitor presenti sul mercato ma anche quelli del prossimo futuro.
Una volta individuati e studiati attentamente, è bene tirare le somme e delineare quali possono essere i tuoi punti di forza o di debolezza rispetto a loro, quali opportunità potreste trarne o quali minacce potrebbero rappresentare.I tuoi potenziali clienti devono capire esattamente questo, in cosa sei diverso e migliore rispetto ai tuoi concorrenti.
5) Non stai creando contenuti di qualità
Riuscire ad emergere in un mondo sempre più evoluto e tecnologico, sicuramente non è facile, serve portare contenuti di qualità ma soprattutto di valore e che siano inerenti al vostro settore. La rilevanza dei contenuti, è molto più importante della quantità. Infatti secondo alcuni studi, contenuti di qualità generano rispetto e fiducia, elementi che contribuiscono al successo e alle vendite.
Creare contenuti di valore, viene definito in gergo tecnico “Content Marketing”.
Fare Content Marketing è una delle prime operazioni da svolgere online, proprio perché ha come scopo principale quello di divulgare contenuti gratuitamente, per attirare nuovi utenti a visitare il vostro blog, il vostro sito web, o i vostri social per poi convertirli in potenziali clienti.
Ciascun utente può diventare un potenziale cliente, in quanto verrete sicuramente apprezzati per aver fornito delle risposte alle loro domande o dubbi, convincendoli della vostra professionalità e delle vostre competenze.
Così facendo sarà più semplice generare il passaparola e favorire condivisioni sui social media, diffondendo dunque l’immagine del vostro brand. Infine migliorerete anche il vostro posizionamento sui motori di ricerca. Anche sui social media è importantissimo fare un buon content marketing, al fine di assicurarsi un pubblico fedele e seguace, che si interessi alle vostre azioni quotidiane, con l’obiettivo di incrementare sempre più la vostra community e presenza digitale.
6) Non stai emozionando
Strategia vuol dire anche saper vendere, e saper vendere significa anche saper trasmettere emozioni all’utente.
La maggior parte delle decisioni d’acquisto di basano sull’emozione e sulla connessione emotiva con il consumatore, ed è proprio da questo presupposto che nasce il marketing emozionale.
Bisognerebbe parlare di meno dei propri prodotti e delle loro caratteristiche e raccontare più storie in grado di coinvolgere. Illustrare le fasi di creazione, mostrare il proprio lavoro e ciò che c’è dietro, far vedere gli sforzi e l’operato dei propri collaboratori o di voi stessi, creando un racconto che rifletta i veri valori del brand, quelli in cui il cliente si può identificare.
Questo è possibile non solo tramite parole e testi, ma anche grazie a tutti gli strumenti di cui possiamo usufruire per far arrivare meglio il messaggio che vogliamo dare: Video, infografiche, illustrazioni, foto, storie etc tutti strumenti utili ed essenziali tenendo a mente che ci ritroviamo nell’era 2.0 in cui ogni individuo possiede uno smartphone, è informato e ha molta più facilità nel trovare vostri competitor in rete.
7) Non stai utilizzando i giusti canali social
Investire nei social media è sicuramente una delle azioni più importanti da inserire all’interno di una buona strategia marketing.
Tuttavia è importante capire che a seconda del tipo di azienda, o brand che si vuole pubblicizzare e a seconda del target a cui ci si rivolge, è importante saper fare una selezione e capire su quali canali social conviene investire le proprie risorse ed energie.
Prima di capire quale direzione prendere è fondamentale analizzare il contesto, studiare i numeri e capire dove può essere utile esserci e perché.
Se avete o state lanciando un brand, è impossibile da escludere la presenza su facebook, in quanto questo ricopre la carica di gigante dei social media con oltre 2 miliardi di utenti attivi a livello globale, in grado di coprire qualsiasi fascia di età. Inoltre grazie a questo social è possibile creare e gestire campagne pubblicitarie mirate su target che possono profilarsi in modo molto specifico.
- Instagram E’ un social in continua espansione, con circa 20 milioni di utenti attivi in Italia, che mette al primo posto le immagini e la loro qualità, motivo per cui può diventare una risorsa preziosa per quei brand che possono lavorare tranquillamente sul contenuto visivo. Basato molto su una fascia di età che varia dai 15 ai 30 anni!
- Youtube Si conferma anno dopo anno il re dei video. Uno strumento grazie al quale si può ottenere un enorme visibilità in tutto il mondo e anche un buon tornaconto economico, ma solo se è predisposti a creare video di qualità e con contenuti di valore con estrema costanza. Qualora voleste creare dei video dimostravi o tutorial e voleste avere visibilità a 360 gradi, sicuramente sarebbe un social su cui investire.
- TikTok La seconda App scaricata al mondo ad Ottobre del 2019, un social che permette di creare brevi clip musicali di durata variabile tra i 15 e i 60 secondi ai quali aggiungere eventualmente filtri ed effetti particolari. La fascia di età media si aggira attualmente dai 12 ai 20 anni. Se dunque il nostro pubblico di riferimento sarà una fascia molto giovane, sicuramente conviene investirci, fermo restando che si tratta di un’app in continua crescita e che potrebbe un domani interfacciarsi con gli over 40, ovvero gli stessi genitori che consentono ai figli di utilizzare la nuova app.
- Linkedin La più grande piattaforma di networking professionale al mondo, la cui mission è collegare i professionisti e aumentare la produttività. Un social importante sia se si desidera cercare talenti da assumere o se ci si vuole mettere in evidenza per mostrare il proprio curriculum.
- Twitter Sicuramente non è facile trarre benefici per un brand tramite questo social, nonostante ci sia una fascia media che va dai 18 ai 49 anni. Rappresenta un social basato sullo scambio di idee e sul dialogo. Può sicuramente rivelarsi un social funzionale per temi e condivisioni a scopi politici. Per riuscire ad assicurarsi un buon pubblico, serve molto impegno e costanza.
Concludiamo dicendo che la strategia è precisione,
Non 50 frecce.. Solo una dritta al centro.